giovedì 25 dicembre 2014

1. Il Bar


Mi guardo intorno e faccio un rapido conto mentale "la sciarpa c'è, i guanti ci sono, le chiavi di casa si e portafoglio riempito, ok posso andare". 

Esco dalla camera e attendo il mio socio, può essere la serata della gloria. 

"Ormai ci tocca andare al solito bar di merda" mormora lui a un paio di metri.

"Già, sia mai che stavolta porti bene"

"Se va tutto bene andiamo a Torino. Io carico la macchina, non succede ma se succede". 

Un paio di  frasi di circostanza dopo siamo al bar, è il tipico bar di periferia che va avanti grazie al videopoker. 

Siamo ai primi di maggio, la temperatura è bassa fuori mentre dentro è incandescente.
 La sala è divisa in due: all'entrata si respira clima da derby, gli sguardi sono tesi ma i commenti fioccano e alimentano la bagarre. Sul megaschermo ci sono Caressa e Bergomi che spiegano gli schieramenti. 

Oltre una sorta di cancello dell'Ade c'è la seconda sala. Ci sono massimo 6 persone, poche chiacchere, uno sguardo alla tv nella propria sala e uno in quella adiacente. 

Io e Tac ci accomodiamo nella seconda sala, una birra e silenzio degli innocenti. 


Benvenuti ad una strana lunga storia. 
12 ore che non dimenticherò mai. 


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